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1977 – Ormai spiazzata dai “colossi” che, nel frattempo, si contendevano la scena, lontana dal cuore degli appassionati, la produzione rallentò inesorabilmente sino a che, in seguito ad un grave dissesto economico, la fabbrica fu costretta a chiudere alla fine del 1977.

1978 - Dopo la definitiva cessazione delle attività, residuò una discreta mole di materiale stoccato e non ancora assemblato.
Nel tentativo di dare un senso, ed anche un valore, al ricco magazzino, la produzione si trasferì a Sondrio, presso la fabbrica di serramenti di un ex pilota Müller, un certo Romeri, e continuò ancora per un paio d’anni.
In quella sede, nel corso del 1978 furono assemblati circa 150 pezzi, marcati “Motorrad Müller” e colorati in rosso, ma esattamente identici alle Müller originali ante '77, con motore Hiro da 125 e da 250 cc, 5 o 6 marce, sistema di scarico (marmitta e silenziatore) Hiro, parafanghi Preston, serbatoio in alluminio e mozzi Müller.

1993 - Dopo la chiusura della fabbrica, Bruno Müller, che già aveva collaborato con Otto Koler, nella costruzione dei telai CMK, rimase nel “giro” e collaborò con Guido Borghin, nella costruzione dei telai Gabor.
Una vola lasciata alla spalle l’esperienza motociclistica, Bruno Müller si occupò, con discreto successo, di ingegneria aeronautica applicata a velivoli ultraleggeri, proseguendo nel suo lavoro, senza soluzione di continuità, sino al 1993, quando, a Bologna, è prematuramente scomparso.




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