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1958 Pur lavorando alla Viberti, Müller non smise mai di trafficare, all’interno della sua piccola officina di casa, mettendo a frutto le tante conoscenze acquisite in fabbrica. Il primo contatto diretto con la nuova disciplina sportiva emergente, il fuoristrada, avvenne nel 1958, sempre a Torino, quando realizzò il telaio per una special da cross con motore Guzzi 500, derivato dal Falcone e commissionata dall’allora concessionaria della casa di Mandello, Gamba e Dolza. Nella realizzazione di questo telaio, ma anche dei successivi, Müller si ispirò al rinomato telaio del Norton Manx, famoso con il nomignolo “Featherbed”, altrimenti detto “letto di piume”. Le felici intuizioni del progettista inglese Rex McCandless, diedero buoni risultati anche nell’interpretazione del tecnico triestino. 1960 Il rapporto di amicizia con il campione di motocross Gianfranco Angelini, mise in contatto Bruno Müller con la varesina Aermacchi, per la quale progettò e realizzò un telaio in tubi d’acciaio, per un modello da cross da 250 cc, che si dimostrò particolarmente valido, e di cui fu realizzata una serie di 15 esemplari. 1961 Il debutto nelle competizioni, avvenne nel 1961, proprio con l’Aermacchi 250 affidata ai piloti delle Fiamme Oro, Lanfranco Angelini e Canzio Tosi, che vinsero diversi gran premi e titoli nazionali di motocross, sino al 1963. 1964 Intorno alla metà degli anni ’60, Bruno Müller maturò l’idea di mettersi nuovamente in proprio, così come agli esordi, in una piccola officina artigianale in quel di Pontevico, non lontano dagli stabilimenti Viberti, ma anche un ufficio commerciale a Cremona. 1965 Nella nuova sede, nel 1965, presero forma tre differenti progetti, un piccolo ciclomotore monomarcia, ed un 50 motorizzato Morini Franco, nella duplice versione da strada e da fuoristrada. |
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