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1972 Ciononostante, nel 1972 ancora tutto questo non lo si sapeva e, per la trentina di tecnici, tra telaisti, motoristi e collaudatori (ma nessun ingegnere !!) del Reparto Corse Gilera, diretto dall’ottimo Walter Martini, ricominciò una stagione di impegno e sacrificio, ma anche di successi e vittorie. A fianco di Fausto Oldrati fu ingaggiato il giovane, ma già promettente Gino Perego, mentre nella classe 100, Eugenio Saini fu sostituito da Vincenzo Gavazzi. La Gilera ritornò sui campi di gara per studiare nuove soluzioni, ma soprattutto per definire le nuove moto con cui era intenzionata a ritornare sulla scena in grande stile. Fausto Oldrati iniziò la stagione con il modello dell’anno precedente, quello con gruppo termico piccolo, di serie, il cambio a 5 marce, il parafango anteriore basso, il tubo di scarico artigianale sul lato destro ed il forcellone tubolare, ma già alla Valli Bergamasche, scese in campo una seconda versione con un gruppo di scoppio molto più ampio, una marcia in più, sei anziché 5, una maggior potenza di 8,65 cv a 9500 g/m, e, l’accensione a volano magnete, in luogo di quella elettronica. Anche il telaio fu modificato in più punti. L’ottimo terzo posto conseguito da Fausto Oldrati fu di sprone a proseguire. Un secondo esemplare, affidato a Gino Perego, aveva un vistoso tirante di rinforzo diagonale, che dalla pipa di sterzo si congiungeva con l’attacco del forcellone, mentre la moto di Oldrati montava un forcellone scatolato. |
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