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1977 – La nuova moto, denominata Six Days, arrivò nel 1977, anche grazie all’esperienza del crossista Italo Forni, che suggerì radicali cambiamenti, capaci di farle fare un effettivo salto di qualità.
Il nuovo serbatoio in alluminio, lo scarico con l’espansione che passava sopra il cilindro (con le alette tagliate per ridurre l’ingombro) e il portafaro integrato in plastica, costituivano i motivi estetici principali della Six-Days.
Il completo restyling del modello Regolarità diede vita ad una moto molto più moderna, effettivamente in grado di affrontare una competizione.
Le sue caratteristiche tecniche principali  si possono riassumere in un telaio e doppia culla chiusa in tubi d’acciaio, con motore monocilindrico a due tempi, testa e cilindro in lega leggera, canna in ghisa, distribuzione a quattro travasi (come nel precedente modello).
Grazie all’aumento della compressione da 12,4 a 14,6:1 ed al nuovo pistone a cielo leggermente conico, per migliorare la combustione, sprigionava la potenza di 25 cv, a 10.250 giri.
Restarono invariati l’alesaggio e la corsa (54 x 54), mentre venne rivisto il diagramma della distribuzione e dell’anticipo.

Carburatore Dell’Orto da 32 mm, accensione elettronica Motoplat, frizione a dischi multipli in bagno d’olio, cambio a sei rapporti.
Significative migliorie vennero apportate all’imbiellaggio, irrobustito, ed alla campana frizione a denti elicoidali, alleggerita.
Al top anche la componentistica, come le forcelle Marzocchi con foderi al magnesio e steli da 35 mm e gli ammortizzatori, sempre Marzocchi, a gas, sul posteriore.
Mozzi conici Grimeca, da 140 mm, cerchi in lega leggera, ruote anteriore 3.00 x 21” e posteriore 4.00 x 18”.
Il bel carter paracatena in alluminio del modello Regolarità venne sostituito da una versione più essenziale, in materiale plastico color bianco, come i parafanghi.


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