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1956 – Partendo da una Gran Sport 100, nel 1956 venne realizzato un veicolo concepito per battere il record di velocità, dotato di un’aerodinamica carenatura “a sogliola”.
La peculiarità di questo mezzo sperimentale venne progettata con l’ausilio di un tecnico aeronautico, l’ing, Nardi, e realizzata presso la carrozzeria Tibaldi, specializzata nella lavorazione dell’alluminio.
Sul versante agonistico la Ducati colse due belle affermazioni, al Motogiro, con Alberto Gandossi primo nella classe 100, e alla Milano-Taranto, con Giovanni Degli Antoni primo nella classe 125.

1957 – La supremazia Ducati nelle classi medie venne riaffermata anche nel 1957, al Motogiro.
Giuseppe Mandolini vinse la classe 100, e Antonio Graziano la classe 125.

1960 – Sin dal 1960, con un particolare riguardo al ricco mercato Usa, dove la Ducati esportava quote consistenti della sua produzione, venne allestita una versione da fuoristrada decisamente all’avanguardia, denominata  “200 Motocross”.
Dotata di uno speciale telaio rinforzato con culla sdoppiata sotto il motore, montava il motore del modello Elite da 175 cc, con carburatore SS 27° a vaschetta elastica separata, poteva vantare 18 cv, ed era dotata di tutti quegli accorgimenti necessari a renderla veramente competitiva, come le ruote artigliate da 2,75 x 21 ant. e 3.00 x 19” post.

1961 – Nel 1961 iniziò la commercializzazione in america di una nuova versione denominata “scrambler” (arrampicatore), adatta alle gare di lunga durata americane, talmente lunghe da dover essere affrontate in coppia, con le moto lanciate per diverse centinaia di miglia nei deserti americani, a scarico libero.
In questa specialità la Ducati raggiunse sempre ottimi piazzamenti, come la vittoria assoluta alla durissima traversata californiana, denominata Baja Race, 1000  miglia di caldo e polvere infernali.

1965 – Fedeli al progetto iniziale, nel corso degli anni vennero sviluppati motori di sempre maggior cilindrata, sino ai 250 cc del modello Diana (1964), affiancato l’anno successivo, da una versione ancora più sportiva, denominata Mach 1 250.


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