1951 – Nel 1951 la F.M.I. istituì il “Trofeo della Regolarità”, che, pur essendo riservato alle Squadre d’Industria, gettò solide basi per il Campionato Italiano di Regolarità vero e proprio, che esordì ufficialmente a partire dal 1954.
La partecipazione della Ducati non fu premiata dalla fortuna, così come alla Sei Giorni che si corse  a Varese, dove la nuovissima 75 cc di Ugo Tamarozzi conquistò la medaglia di bronzo.

1952 – L’anno successivo, alla Valli Bergamasche (1/2 giugno), si distinsero altre tre Ducati 75, quella di Ettore Miani 12°, Glauco Zitelli 19°, e Franco Farnè 22°.
Nella 2° edizione del Trofeo di Regolarità la Ducati raggiunse il podio, anche se si dovette accontare della 3° posizione.
Sul versante commerciale, da segnalare uno scooter da 175 cc, il Cruiser, dotato di accessori futuristici come l’avviamento elettrico e la trasmissione automatica.

1953 – Nel 1953 la Ducati presentò una moto molto più essenziale, semplice ed economica, ma affidabile, la 98, con la quale si presentò al nastro di partenza di tutte le competizioni più importanti.
Come nel ’52, nella 3° edizione del Trofeo di Regolarità si classificò terza, un ottimo piazzamento anche in considerazione dell’elevato numero di partecipanti.

1954 – Il 1954 fu un anno importante per la Ducati, la cui dirigenza decise di aumentare l’impegno ed investire nel mondo delle competizioni.
Le corse su strada, largamente praticate nell’immediato dopoguerra, divennero rapidamente un’importante vetrina per farsi conoscere dal grande pubblico e la Ducati fu protagonista, sin dall’inizio, di questo mondo, ricco di fascino e di agonismo.
A dirigere l’ufficio progetti venne chiamato l'ingegner Fabio Taglioni, il mitico "doctor T".
Grazie  alle sue geniali “invenzioni”, che spaziano dal telaio a traliccio all’utilizzo del sistema desmodronico, caratterizzò l’intera produzione per molti anni a venire e fu il principale artefice del mito Ducati, un marchio vincente e  affermato in tutto il mondo.