-
-
pagina
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12
page



A Franco Dall’Ara si bruciò l’accensione elettronica, Edoardo Dossena ruppe la ruota posteriore, e a Pierluigi Laureati si bloccò la seconda marcia del cambio, ma Augusto Taiocchi, Romualdo Consonni  e Fausto Vergani conquistarono la medaglia d’oro, mentre Carlo Rinaldi ottenne quella d’argento. L’ Italia si classificò 8° nel Trofeo.
Le tre 350 presenti in Inghilterra furono le prime di un unico lotto di 30 pezzi, che non ebbe mai più seguito.

1972 – Il clamore e l’attenzione che inevitabilmente si creò attorno al marchio bolognese avvicinò molti appassionati alle belle RT e il loro successo proseguì ancora per una stagione, malgrado il deciso disimpegno della casa madre.
I migliori furono ancora una volta Romualdo Consonni e Franco Dall’Ara che, in coppia, vinsero la classe oltre, nella 12 ore di Franciacorta.
Dopodichè, le poche moto che continuarono a correre uscirono rapidamente di scena e per alcuni anni non si sentì più parlare di fuoristrada in casa Ducati.

1975 – Solo alcuni anni più tardi, purtroppo troppo tardi per agganciare un trend già in declino, la Ducati tentò di colmare la lacuna e, in occasione  Motosalone di Milano, fece la sua comparsa una moto completamente nuova, la Ducati 125 Regolarità.
Dotata di un nuovo motore a due tempi, di concezione simile ai motori allora più quotati, da 123.7cc (54 x 54), in grado di erogare 21 cv a 8500 gm, e con un bel cambio a sei marce.
Forcelle ed ammortizzatori Marzocchi, a gas sul posteriore, abbinati ai classici pneumatici Metzeler, nelle misure canoniche 300x21 anteriore e 3,50x18 posteriore.
La moto si presentava completa, ben strutturata, ma già vecchia rispetto all’agguerritissima concorrenza, appesantita nelle linee da uno scarico basso e ingombrante, incontrò un tiepido successo, ma non decollò.
Alcuni anni dopo, la Ducati ci riprovò con un modello più grintoso, forse il primo modello finalmente all’altezza della fama del costruttore e delle richieste dei regolaristi.
Peccato che gli ultimi anni 70 furono i peggiori in senso assoluto per tutto il settore del fuoristrada, in cerca di una nuova identità e nuovi spazi in cui ritrovare gli antichi splendori.


-
-
-
-
-
-
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12