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1971 – La soddisfazione per i buoni risultati raccolti, favorì la prosecuzione dell’esperimento che proseguì però con le nuove e più valide RT, proposte nella duplice cilindrata di 350 e 450 cc, che, nel 1971, vissero il loro anno di gloria.
Diversi piloti di ottimo livello si cimentarono in sella alle enduro di Borgo Panigale e per un anno la Ducati calcò la scena da protagonista.
Carlo Moscheni, in sella ad uno Scrambler trasformato, partecipò ad alcune prove di Campionato Italiano, ma già in occasione della Valli Bergamasche (1/ 2  giugno), Augusto Taiocchi e Franco Dall'Ara risultarono, rispettivamente 5° e 6° della classe oltre 350 e crebbe il numero ed il valore dei piloti schierati ai nastri di partenza.
Iniziò così a delinerasi la squadra che rappresentò l’Italia nel Trofeo, alla Sei Giorni internazionale.
Pochi mesi dopo infatti, il dr. Mario Tremaglia, medico sportivo e personaggio di spicco del MC Bergamo ricevette l’incarico dalla Federazione Italiana di organizzare la rappresentativa italiana.
L’inaspettata indisponibilità della Gilera fu tamponata dalla valida alternativa costituita dalla Ducati che mise a disposizione sei moto, tre da 350 e tre da 450 cc, consegnate direttamente a Bergamo, secondo le esperienze già precedentemente maturate.

Dalle Memorie del dr. Tremaglia (pubblicate per intero nel settore Forum di questo sito), riportiamo qui di seguito uno stralcio con il suo interessante ed autorevole ricordo.
“Siamo a metà dell’anno 1971 quando, con mia grande sorpresa, vengo invitato ad assumere in prima persona la responsabilità della Regolarità italiana. Sono da una parte preoccupato di non essere all’altezza, dall’altra parte lusingato di poter essere così intimamente legato al modello di sport che ormai da 20 anni seguivo con sempre più evidente amore.
Accetto e mi metto subito al lavoro per preparare la SEI GIORNI che , quell’anno, si sarebbe svolta all’Isola di Man, già famosissima nel mondo motociclistico per il Tourist Trophy, la massacrante corsa di velocità sulle strade dell’isola.
La Gilera mi garantisce le moto e la Federazione mi manda proprio al Tourist Trophy, come membro di giuria italiano, ma col compito di cercare alloggio, vetture, furgoni e quant’altro potesse essere utile alla spedizione di settembre.
Trovo tutto abbastanza facilmente e addirittura un albergo sul lungomare di Douglas gestito da un italiano! Voglio però fare una parentesi per dire due parole sulla corsa di velocità dove, purtroppo ogni anno, ci scappava il morto se non più di uno.


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