Lesperienza fu di quelle indimenticabili, come pure furono indimenticabili tutte quelle Zündapp luccicanti e strapotenti che si aggiudicarono quasi tutte le classi e il Trofeo.
Senza frapporre ulteriori indugi e anticipando una scelta che fu condivisa dalla casa stessa, ma solo tre anni dopo, acquistai in Germania un motore Zündapp e, già prima di natale avevo il telaio sul banco per allestire la prima Gerosa/Zündapp della storia.
Il battesimo del fuoco di questa mia nuova moto le feci a marzo del 1969, in occasione della prima di Trofeo FMI, tradizionalmente assegnata a Trezzano sul Naviglio.
Finalmente avevo in mano una moto effettivamente in grado di correre, anche se non mi sfuggì certo che non era lunica; uno per tutti il bravo Giuseppe Songia, che sfoggiava una Hercules 50 in ghisa, un gioiellino che non mi feci scappare qualche anno più tardi, quando ne trovai uno in vendita in ottime condizioni e che ancora oggi mi da grandi soddisfazioni quando la uso, persino nelle condizioni più estreme.
Il mio nuovo motore Zündapp fu loccasione per trasferirmi, armi e bagagli, a rivoltella del Garda presso il santuario di Otto Kohler.

Lì feci man bassa di ogni invenzione di Otto e le provai tutte e per tutto il 1970 sperimentai almeno una decina di gruppi di scoppio differenti, sino ai più potenti 60 cc.
Alla fine dellanno ritornai al mio vecchio amore: lHercules.
Acquistai il 100 cc dellamico Ermanno Masseroni, in procinto di passare alla più competitiva KTM.
Il mio divertimento fu quello di trasformare questultimo acquisto in una special che mi riuscì particolarmente bene e che ebbe lonore della cronaca sulla rivista Il Pilota.
A parte il look moderno e aggressivo la grande novità di quella moto fu la marmitta ad espansione silenziata esteriormente.
Anche in questo caso si trattava di unanticipazione che solo pochi anni più tardi avremmo rivisto sulla quasi totalità delle moto in circolazione e che, da circa un anno praticavo su larga scala, anche grazie ad un incontro fortunato.
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