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CMK – Domino (1968 – 1976)
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Otto nasce a Ludw, in Germania, il 27 gennaio 1914; si forma e cresce quindi presso la miglior scuola tedesca.
Nell'anteguerra lavora prima alla Kreidler, dove si occupa di cambi e dove progetta il suo primo motore; l’esperienza di lavoro prosegue con la Zündapp presso le cui note officine affina le sue ricerche concentrandosi in particolare sulle marmitte; prosegue poi con la Maico per la quale progetta un motore a cinque marce realizzato solo molti anni più tardi, nel 1958.

La seconda guerra mondiale interrompe bruscamente la sua attività; richiamato alle armi viene assegnato ad un reggimento di stanza a Desenzano del Garda;

è in quei momenti che incontra e conosce Lea, con la quale si unì in matrimonio, a coronamento di una lunga storia d'amore, in quel di Siena, nell'autunno del 1993.

La guerra finisce e Otto, finalmente libero dagli impegni militari, va dove lo porta il suo cuore e sceglie di restare in Italia e costruire con Lea la sua nuova esistenza.

Trasferitosi in Italia Otto mette immediatamente a frutto le sue conoscenze e le sue esperienze.
A pochi chilometri da casa, a Lonato, un altro pioniere del settore, Calogero Vanaria costruisce go-kart (Kali Kart) e il binomio acquista rapidamente fama e successo sbaragliando la concorrenza con soluzioni geniali e avveniristiche.

La base su cui lavorava erano i motori Rumi o i classici delle motoseghe, i Mc Cullok.

Presto si sparse la voce che "un tedesco" elaborava, con risultati strabilianti, questi motori e la sua officina cominciò ad essere meta di un autentico pellegrinaggio da parte dei molti appassionati di questo nuovo sport emergente.

Uomo geniale e generoso, perennemente distratto dalle mille idee che gli passavano per la testa, fu sempre impegnato su vari fronti.

Mantenne sempre stretti legami con la madrepatria e sfruttò tutte le sue conoscenze per importare dalla Germania pezzi di ricambio per autovetture e materiale meccanico in genere.

Fu per la comune passione per i go-kart che conobbe Walter Arosio, e fu lui a procurare al pilota bergamasco, nell’inverno del 1965, il primo Hercules importato in Italia:

un raro cinquantino usato, acquistato sul mercato tedesco, immediatamente e direttamente elaborato nel cambio e nel motore da Otto.

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