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1962 – L’impegno sportivo proseguì anche nel 1962 e culminò con la partecipazione alla Sei Giorni di Garmisch-Partenkirchen.
La moto preparata per l’occasione e affidata a Günter Paritschke, presentava alcune grosse novità, a cominciare dalle Boge anteriori di maggior escursione e con le molle scoperte, per finire al nuovissimo motore Sachs a cinque marce, preparato espressamente dalla casa per l’impiego agonistico.
L’adozione delle Boge a molle scoperte si rivelò provvidenziale, almeno ai fini della conclusione della logorante prova.
Durante i sei giorni di gara, infatti, l’attacco superiore della Boge sinistra si ruppe e tutto lo sforzo fu sopportato da un solo ammortizzatore, quello di destra, che dimostrò una resistenza eccezionale, tanto da permettere a Paritschke di arrivare al traguardo.
Il motore elaborato dalla Sachs fu consegnato direttamente a Paritschke dal vecchio patron della Gritzner, pur con molti dubbi sulla sua effettiva affidabilità.
Paritschke, molto più ottimista, lo adattò al vecchio telaio e si presentò alla Sei Giorni, dove si ritrovò a competere con altre 17 concorrenti.

Dopo una settimana intensa e ricca di emozioni, la Gritzner di Paritschke conquistò una eccellente medaglia d’oro, ma i dubbi sull’affidabilità del motore si rilevarono fondati, tant’è che lo stesso esalò il suo ultimo respiro proprio nell’ultima prova speciale sul circuito di Ettal, a classifica ormai chiusa, senza inficiare quindi l’assegnazione della medaglia.
Nel 1962 ci furono grosse novità anche sulla versione da pista, che abbandonò le forcelle a bracci oscillanti per delle più moderne Marzocchi a steli coperti, ma soprattutto adottò il “riduttore”, adeguatamente modificato alla bisogna, per aumentare le chance sui vari circuiti.


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