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L’esibizione, quasi circense, sottolineava, in effetti, le dimensioni gigantesche del pilota, a confronto del piccolo ciclomotore, talmente piccolo da essere sollevato con facilità, anche di fronte agli ostacoli più difficili.
La forza e la prestanza del pilota, non furono, però, sufficienti a fargli guadagnare il traguardo, ma è noto a tutti, la Valli Bergamasche, in quegli anni rappresentava un traguardo alla portata di pochissimi piloti al mondo, ed il solo fatto di aver partecipato, rappresentava un merito non indifferente.
Alla Sei Giorni inglese di Llandrindod Wells, per la prima volta, fu introdotta un’analitica suddivisione in classi, a partire dalla „piccola“ classe 50, seguita da altre otto.
A ciascuna classe fu assegnata una differente media oraria, a partire da 35 km/h per le moto da 50cc,  sino a 48 km/h per la classe più elevata.
Delle 299 moto iscritte alla partenza, solo 185 piloti tagliarono il traguardo, comprese le due Gritzner 50, affidate ad Hans Christian Wehmeier n. 4, e Günter Paritschke n. 8, che colsero il successo più bello e clamoroso della loro carriera.

Wehmeier e Paritschke risultarono infatti i migliori fra le 13 moto da 50 cc iscritte al via, ma grazie ad una media particolarmente favorevole, Wehmeier fu l’unico a completare l’intera prova a zero penalità ed ottenne la medaglia d’oro.
Paritschke conquistò solo un argento, a causa di un punto di penalità inflittogli per difficoltà di accensione alla partenza del terzo giorno, ma a parte questo piccolo problema le due moto viaggiarono spedite per tutta la settimana, senza accusare nulla di strano.
Un terzo esemplare venne affidato a E. Leehner che fu costretto al ritiro a causa di una rovinosa caduta.
Anche in pista le Gritzner si dimostrarono particolarmente competitive, in grado di fronteggiare lo strapotere delle numerose Kreidler, fra le quali spiccava una particolare elaborazione artigianale, portata in gara da Josef Deets, talmente lunga da essere soprannominata "der Seeschlange", ovvero "il Serpente di mare".


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