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Le moto ottennero numerosi successi e si dimostrarono talmente valide da essere prodotte in più esemplari, che, ulteriormente migliorati, calcarono la scena sino al 1965.
Fra le tante curiosità che riguardano la storia della Mi-Val ricordiamo anche uno strano cabinato a tre ruote, da 175 cc e denominato "Mivalino" 175, costruito su licenza della tedesca Messerschmitt, a partire dal 1954, motorizzato Mi-Val.
A differenza della coetanea Isetta che, per quanto piccola,  aveva ambizioni da automobile, con il volante ed i due passeggeri allineati uno a fianco dell’altro, il Mivalino si presentava come un’innovativa moto coperta, con il classico manubrio motociclistico ed il passeggero seduto alle spalle del pilota.

Il mercato non si appassionò mai a questo tipo di mini-automobili, cui mancò sicuramente il successo commerciale.
Negli anni 60 la Mi-val si dedicò, pur se in modo marginale, anche alla produzione di ciclomotori da 50cc, utilizzando alternativamente motori Minarelli o Franco Morini.
In catalogo erano presenti anche delle versioni denominate Trial e Coss Country, con un look vagamente fuoristradistico, ma che non furono certo in grado di rinverdire i fasti del passato.
Verso la fine del secolo scorso il ramo delle macchine utensili e il marchio Mi-Val sono stati ceduti dalla Beretta, e la scritte MI-VAL sono scomparse dai muri della fabbrica di Gardone Val Trompia.

Ringraziamo per la gentilissima collaborazione e competente consulenza, l’amico Silvio Galmozzi.


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