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Gabor (1976 – 1980)
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Il marchio Gabor era un vecchio marchio industriale che prendeva il nome da i due soci fondatori Gasparon e Borghin. Guido Borghin, titolare di un'avviata fabbrica argentiera, utilizzò quel marchio in svariate attività imprenditoriali ed a maggior ragione quando, come socio di maggioranza rilevò la CMK nel 1976, insieme con Giuliano Galliazzo, socio di minoranza.
La produzione CMK prosegue quindi nel vicentino, per la precisione a Dueville, senza soluzione di continuità.

Tutti i progetti di Otto Kohler vengono ripresi e approfonditi dai tecnici Gabor, acquisendo una dimensione più italiana, ma non per questo meno prestigiosa. Agli stampi si dedicò una ditta di Schio (VI), le fusioni continuarono in quel di Breganze, dove la tecnologia Laverda aveva sviluppato ditte artigiane di prim'ordine. L'ingranaggeria venne prodotta invece presso la VMH di Lana d'Adige (TN).

Per la progettazione e realizzazione dei telai, assemblati con gli ormai famosi tubi al cromo-molibdeno "Columbus", la Gabor chiamò a se un nome noto ed apprezzato.
Un tecnico che poteva vantare una lunga e proficua esperienza proprio nel settore specialistico della regolarità: Bruno Müller, libero dai suoi impegni per la recente ed ahimè ingiustificata chiusura dell'omonima ed apprezzata fabbrica, ma già ricco delle esperienze pregresse, avendo già collaborato con Otto Kohler per l’assemblaggio dei telai CMK.
La fusione dei cilindri venne affidata alla "Grimandi" di Bologna; la canna è cromata mentre i pistoni a cupola piatta ed una sola fascia elastica, rimasero esclusiva della "Mahle", la nota ditta tedesca che, contemporaneamente, forniva i pistoni alle Porche ufficiali.

Parafanghi Falk, selle Silpa o Giuliari, cerchi Akront, mozzi Grimeca, comandi Magura, faro Cev in gomma, pneumatici Metzeler e cambio a sei rapporti. Carburatori Bing e Dell'Orto. Forcelle e ammortizzatori Marzocchi, la prima serie, e Ceriani, la seconda.
Le potenze non furono mai rilevate, ma sicuramente all'altezza di competere con le migliori moto del settore.

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