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Capriolo (1951 – 1964)
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1960 - La vittoriosa cavalcata del Capriolo proseguì nel 1960, arricchita da un’interessante versione da 100 cc, derivata dal 75 TV, con la corsa invariata di 43 mm ed un maggior alesaggio di 53 mm, in grado di erogare una potenza di 6,2 cv.
In occasione della Valli Bergamasche di san Pellegrino Terme (27/29 giugno), giunta ormai alla sua 13° edizione, l’Aeromere fu ben rappresentata da un agguerrito quartetto di piloti, Giuseppe Panarari, Gianni Perini, Carlo Moriggi e Jolao Strenghetto, che in sella ad altrettanti Capriolo 75, si classificarono rispettivamente 5°, 7°,  11° e  12° assoluti.
Nella speciale classifica per Squadre d’Industria, l’Aeromere Capriolo Trento (Bertotti, Panarari e Strenghetto) si classificò al terzo posto.
Sempre lo stesso anno, l’affidabilità dimostrata dalle moto trentine indusse i dirigenti delle squadre italiane ad inserire i suoi piloti sia nella squadra del Vaso che in quella del Trofeo in occasione della ISDT austriaca di Bad Aussee (19/24 settembre).

Il Team italiano composto Franco Dall'Ara, Costanzo Daminelli, Carlo Moscheni, Gian Franco Saini, Jolao Strenghetto e Nico Tagli si classificò solo 9° nel Trofeo e 4° nel Vaso, con Carissoni, Panarari, Spiga e Tosi, ma su tutte si distinsero le Capriolo 75 di Gianni Perini, Jolao Strenghetto e Giuseppe Panarari, nonché il 125 di Carlo Moscheni, che conseguirono tutti la medaglia d’oro.
Le moto Capriolo presenti alla Sei Giorni, conquistarono 6 medaglie d’oro ed una d’argento, e rimarcarono la loro eccellenza, classificandosi al primo posto, su 31 team concorrenti, fra le Squadre d’Industria.
Il Campionato Italiano di Regolarità ebbe una conclusione trionfale, con l’ennesima e sorprendente affermazione delle moto Capriolo che si piazzarono ai primi tre posti assoluti, con Jolao Strenghetto, primo in sella alla Capriolo 75.
Le numerose ed importanti vittorie, collocarono le moto Capriolo ai vertici del panorama motociclistico internazionale per tecnologia e affidabilità, e tutti questi successi suggeriscono l’immagine di un’azienda forte e sana, interamente proiettata a raccogliere il frutto di così tanti primati e fanno pensare ad un futuro roseo e radioso.


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