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Valli Bergamasche Revival 2005
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La Valli
Già dall’alba di Sabato i primi “selvatici” si aggirano intorno alla gabbia dove sono rinchiusi i loro destrieri. Il regolamento non lo permette, ma tutti vorrebbero già essere lì dentro a scaldare i motori e a fare un ultimo controllo.
La gara si svolge esattamente come 2 anni fa: un percorso nei boschi di circa 15 km da ripetere due volte completo e l’ultima con scorciatoia. Dopo la partenza si sale subito alla Conca dell’Alben, spettacolare cornice naturale per il cuore della giornata: il fettucciato.
La classifica verrà stilata in base alla somma aritmetica dei tempi ottenuti nelle tre prove alla quale verranno eventualmente aggiunti errori nei controlli orari che ci saranno, oltre che alla partenza ed all’arrivo, anche al transito di ogni giro, sempre accanto al Parco Chiuso.
Il vento dell’Est
Un’involontaria coincidenza di date ha creato una concomitanza con la Rund um Zschopau per cui piloti stranieri come Rolf Witthöft e Peter Vogel hanno preferito andare per cercare vincere là, in coppia, per il terzo anno consecutivo. Alla Valli non sono comunque mancati i grossi calibri sia nazionali che stranieri.

Nonostante questo e direttamente da Zschopau è sceso nelle “Valli” il 4 volte Campione Europeo, dall’83 all’86, Harald Sturm che con l’MZ 250 ha contribuito anche all’ennesima vittoria ottenuta dalla Germania Est del Trofeo alla Six-Days (ISDE) di Jelenia Gora del 1987 in squadra con Thalmann, Klädtke, Weber, Scheffler e Grüner.
Ovviamente a bordo di una MZ 250 ufficiale del ‘78 è stato il più veloce di tutti, anche se apparteneva al gruppo G, ovvero moto costruite dopo il 76.
Gli italiani non sono comunque stati a guardare con Tullio Viviani, secondo, seguito da Gualtiero Brissoni che ha respirato sul collo di Sturm realizzando tra l’altro il miglior tempo parziale con 3:39:05, dopo una disastrosa 2a prova, in sella ad una KTM 360 del 1974, gruppo E. Ottimo quarto Daniele Fiorenzi con l’SWM 175 del 1975. Il vincitore della scorsa edizione Alessandro Gritti su Puch 175, potenzialmente 4°, si è invece ritrovato in fondo alla classifica per un banale, ma fatale, errore di transito al controllo orario.

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