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1957 – Il 1956 fu l’ultimo anno in cui le moto Sterzi calcarono la scena da protagoniste.
Già nel 1957, le sopraggiunte difficoltà economiche, allontanarono i suoi piloti migliori, che preferirono marche più competitive e meglio assistite.
Ciononostante la raffinata tecnologia che contraddistinse sempre la produzione di questa importante casa bresciana, continuò a dare i suoi frutti.
Utilizzando il motore del mitico ciclomotore "Pony 49",  il primo esemplare a quattro tempi a camme in testa, entrato in produzione nel 1955, il tecnico Giuseppe Anfossi, realizzò una moto da record, dalle forme particolarmente affusolate e denominata Siluro Sterzi.
Il 23 novembre del 1957, sulla pista peruviana di Pisco Paracas, il pilota Rudy Dworzak, percorse il chilometro lanciato con un tempo record di 29’’40/100, corrispondente a una velocità oraria di 121,621 km.
Il medesimo team, il 17 gennaio 1960, migliorarono ulteriormente il primato, sino a raggiungere la velocità di 138,00 km, che costituì il nuovo primato delle classi 50, 75 e 100cc.

1958 – Nel 1958, quando già la fabbrica si trovava in forte crisi produttiva, nel tentativo di trovare nuovi sbocchi commerciali, il fratelli Sterzi tentarono l’avventura di spostare la produzione in Argentina.
Al pari della cugina Rumi, l’avventura sudamericana si dimostrò esiziale, ed anche per la Sterzi si concluse con il dissesto economico e la chiusura degli impianti, da entrambi lati dell’oceano.
I fratelli Sterzi non si fermarono, ma intrapresero una nuova attività in un settore completamente diverso.
Grazie alla passione di Mario Pedrali, molti modelli Sterzi sono stati pazientemente recuperati e restaurati ed è possibile vederli da vicino presso il Registro Storico Italiano Sterzi, Museo san Fedele, a Palazzolo Sull’Oglio (BS).

Ringraziamo per la gentilissima collaborazione e competente consulenza
l’amico Silvio Galmozzi.

www.collezionepedrali.it


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