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ISO - Esselle (1942 – 1976)
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1973 – Nel frattempo si pose il problema dell’eventuale produzione in serie, ipotesi percorribile solo trovando un partner già strutturato e capace di realizzare prodotti di qualità.
A seguito di un incontro tra Alberto Sessa e l’ing. Rivolta, si passò dalle parole ai fatti.
Tutte le attrezzature per la produzione della Esselle vennero trasferite e nuovamente allestite nello stabilimento ISO Rivolta di Varedo e si iniziò quindi a stendere i piani di produzione.
La moto, marcata Iso, fu presentata presso la stand Iso al salone di Ginevra e contemporaneamente venne annunciata la sua messa in produzione.
Purtroppo per  i protagonisti di questa bella storia, la Iso Rivolta non offrì la sua collaborazione per espandere la sua attività ed accrescere la gamma dei suoi prodotti di prestigio.
Anche in conseguenza ad una congiuntura mondiale negativa, su cui si abbattè il primo shock petrolifero della storia, il settore auto si trovava già in forte crisi, e l’idea di costruire moto fu solo un ultimo e disperato tentativo per invertire il trend negativo e rilanciare l’apprezzata tradizione del marchio Isomoto.
Come già abbiamo potuto leggere, la Iso, appesantita finaziariamente dalla crisi dell'auto, interruppe ogni attività uscendo definitivamente dalla scena.

1975 – Fortunosamente Alberto Sessa riuscì a salvare il materiale della Esselle e, con l'aiuto di un giovane appassionato, titolare di una piccola carpenteria in Brianza, Piero Crimi, avviò una piccola produzione di 5/6 pezzi, riservata ai primi possibili committenti, altri amici e appassionati, fra i quali Lino Toso, che tuttora conserva il suo esemplare.


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