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ISO - Esselle (1942 – 1976)
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1951 – La presenza della Iso sui campi di gara proseguì anche nel successivo 1951.
Silvestro Casiraghi, Luigi Pastore e Mario Cipolla vennero chiamati a comporre la squadra con cui la Iso partecipò ad alcune prove del Trofeo Italiano di Regolarità.
Alla Valli Bergamasche (2 settembre) l’intera squadra portò a buon fine la prova dimostrando un’affidabilità non comune; il migliore risultò Casiraghi 5°, seguito da Luigi Pastore 8° e Mario Cipolla 15°. Nella classifica per Squadre d’Industria, la Iso si classificò ancora una volta 3°.
1952 – La Iso iscrisse una sua squadra alla Valli Bergamasche del 52 (1/2 giugno), ed anche in questo caso, ottenne un buon risultato, con Luigi Pastore 5° e Mario Cipolla 12°.
1953 - Con il trasferimento delle attività a Bresso il marchio cambiò in Iso spa.
In quegli anni la Iso balzò alla ribalta della cronaca con la Isetta, una vetturetta a tre ruote, essenziale, ma proprio per questo motivo alla portata di un grande pubblico.
Il suo discreto successo, sancito dalla partecipazione alla Mille Miglia, superò le Alpi e un modello analogo venne prodotto anche in Germania, su licenza, dalla BMW.
Nel 1953 entrò in produzione il modello Isosport 125, anch’esso dotato di un motore a due tempi a cilindro sdoppiato da 125 cc.
Rispetto ai modelli precedenti, l’ultima nata era stata concepita per offrire maggiori prestazioni ed era migliorata notevolmente nella ciclistica con le ruote da 19”, dei bei mozzi in lega leggera a tamburo laterale, le nuove forcelle telescopiche ed il forcellone posteriore con ammortizzatori idraulici.

1954 – Dopo gli alterni successi delle passate stagioni in casa Iso si presero una pausa ed iniziarono a lavorare sul nuovo modello, la cui vocazione sportiva era evidenziata già nel nome, per realizzare delle nuove moto da competizione in fuoristrada con le quali rientrare sulla scena con ambizioni di vittoria.
Nel 1954 nasce il Campionato Italiano di Regolarità ed iniziano a delinearsi sempre più nitidamente i connotati specifici di questo sport, per il quale erano richiesti mezzi sempre più competitivi e sofisticati.
La moto di serie, semplicemente adattata, non era più sufficiente ad affrontare l’estrema durezza dei percorsi, ed ogni reparto corse era severamente impegnato nel realizzare nuovi progetti, effettuare trasformazioni, trovare soluzioni vincenti.


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