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1972 –  Nel ’72, il serbatoio, sempre rifinito solo in arancio, con due ginocchiere in gomma nera, cambiò leggermente forma con una punta più pronunciata ed i fazzoletti d’attacco più lunghi, mentre sul motore Sachs fu adottata l’accensione elettronica.
I modelli da cross furono i primi a montare i parafanghi in plastica che, rapidamente sostituirono quelli in acciaio, su tutta la gamma.
Il 1972 fu l’anno della svolta, l’anno in cui le Ancillotti passarono in un sol colpo, da una dimensione prestigiosa, ma regionale, ai vertici delle classifiche nazionali ed internazionali.
Il 1972 fu anche l’anno d’oro delle Ancillotti da fuoristrada, l’anno in cui colsero le vittorie più belle ed i risultati più clamorosi.
A determinare una così rapida e perentoria evoluzione, fu il fortunato incontro con i tre fratelli Polini, Piero, Carlo e Franco, che seppero mettere a frutto l’importante bagaglio di esperienze che avevano maturato negli anni precedenti.

Dal 69 al ’71, infatti, Piero e Carlo Polini, nel duplice ruolo di pilota e meccanico, già esperti ed affermati, lavorarono a stretto contatto con Otto Koler, acquisendo un livello di conoscenza del motore a 2 tempi sicuramente superiore alla media.
L’esperienza e le capacità del pilota Piero, laureato Campione Italiano con la CMK 50cc, nel ’70 e nel ’71, garantivano anche una perfetta conoscenza del mondo delle corse e di tutte le sue necessità.
Quando, nel 1972, i fratelli Polini ottennero la Concessionaria delle moto Ancillotti, per l’intera Lombardia (circa il 60% del mercato nazionale), ne diventarono anche i preparatori di riferimento, e profusero tutti i loro sforzi per veicolare l’immagine vincente delle loro parti speciali.
Di fatto, si venne a creare un Reparto Corse parallelo in quel di Alzano Lombardo (BG), presso l’Officina Polini, che allestì anche una sua squadra, cui prestò direttamente assitenza tecnica e sportiva.
Come spesso accadde in quegli anni, l’esempio più eclatante fu la Zundapp, le moto impegnate in gara ai massimi livelli, furono esemplari semiunici, simili alle moto di serie solo apparentemente, ma profondamente diverse nella sostanza.
Sulle moto preparate ad Alzano Lombardo, quelle che presero parte alle competizioni di rilievo, l’intervento della Polini Motori, in molti casi assunse un ruolo prevalente, ed i radicali interventi su ciclistica, telaio e motore, crearono una piccola serie di moto eccellenti e di grande pregio, che avevano in comune con le moto di serie solo pochi dettagli estetici, come la sella, i parafanghi ed il serbatoio.


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