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Laverda (1947 – 1980)
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E’ sufficiente guardarla per comprendere immediatamente che si tratta di un autentico gioiello, una raffinata macchina da corsa che conteneva in sé modifiche e anticipazioni tecniche sbalorditive.
La Laverda 100 era figlia di un progetto molto interessante; considerando che la Gilera Giubileo arrivò solo quattro anni dopo, non aveva praticamente rivali alla sua altezza.
Telaio a doppia culla, robuste ed efficienti forcelle telescopiche protette da soffietti in gomma e abbinate ad altrettanto validi ammortizzatori nel posteriore; mozzi in alluminio ed un motore particolarmente potente fecero di questa Laverda una primadonna nella sua categoria.
Questo modello portò alla casa di Breganze non poche soddisfazioni, sicuramente molte di più di tutti i modelli che seguirono.
Con questa moto la Laverda toccò il suo apice nel mondo del fuoristrada.
Nell’anno del debutto Guido Benzoni conquista il 5° posto alla 8° edizione della Valli, ma già l’anno successivo la Laverda 100 è una macchina vincente che non teme concorrenti.

Le due Laverda di punta, quelle di Benzoni e Montesi, vengono inserite nella squadra che rappresenta l’Italia nel Trofeo, alla I.S.D.T. del 1956, a Garmisch-Partenkirchen. (insieme con Carissoni, Daminelli, Fenocchio, F. Dall'Ara).
L’Italia arriva seconda, alle spalle della Cecoslovacchia con Benzoni e Montesi che conquistano entrambi una bella medaglia d’oro.
Il successo di questo modello è immediato e l’anno successivo, nel 1957, sono molti i piloti che la scelgono per correre.
Alla 10° edizione della Valli ritroviamo ben sei Laverda 100 nei primi tredici posti.
La Squadra della Laverda (Gianfranco Saini, Antonio Zin e Flavio Montesi) dimostra le sue indiscusse capacità arrivando addirittura prima nella classifica dedicata alle case costruttrici.
La presenza di così tante Laverda 100 nelle classifiche delle varie competizioni attesta il notevole successo commerciale che incontrò nel pubblico.
Spesso non si trattava delle Laverda ufficiali, ma più semplicemente di modelli stradali adattati artigianalmente.

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