Anche il 175 a 4 tempi aveva il basamento molto simile a quello della Parilla, e anche questa strana circostanza contribuisce ad alimentare la leggenda.
Si dice che questa eccessiva somiglianza diede lopportunità alla Devil di produrre sin da subito moto efficienti e competitive, saltando la fase dello studio e della progettazione, ma le creò più di un problema successivamente quando cominciarono a fioccare le cause di risarcimento danni.
In effetti la Devil, messa alle strette dalle concorrenti, dovette subire pesanti guai economici.
Sotto il peso dei debiti la Officina Costruzioni A. Martinelli Devil chiuse i battenti nel 1957.
Quando già la fabbrica era ormai dismessa, venne attivata la procedura per la sua liquidazione.
Circa 2000 esemplari del modello a due tempi da 160 cc, in versione stradale, oggetto del contendere e invenduti, vennero depositati presso i Magazzini Generali di Bergamo.
Nello stesso periodo il concessionario Rumi in Argentina sollecitava linvio di moto economiche, ma di cilindrata superiore a 125 cc.

Le moto Devil furono acquistate dalla Rumi a prezzi assolutamente vantaggiosi, come si conviene in questi casi; per lacquirente fu relativamente facile fondere nuovi carter laterali (marcati Rumi) e stampare nuove decalcomanie sul serbatoio; con questa nuova veste, vennero spedite tutte in Argentina, lontano da eventuali concorrenti non molto tolleranti.
Lo stock intero venne commercializzato laggiù dove è stato appunto trovato lesemplare riprodotto nella foto.

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