La O.C.M.A. Devil, fabbrica metalmeccanica in quel di Fiorano al Serio, un paese a due passi da Bergamo, era operosa e attiva sul mercato già prima della seconda guerra mondiale, con stretti contatti con lAnsaldo.
Alla fine del secondo conflitto mondiale, si specializzò nella produzione di ingranaggi e fu apprezzata per la qualità dei suoi prodotti, tanto da poter annoverare fra i suoi clienti anche la torinese Fiat, che, a quei tempi, era una fabbrica di primordine.
Nel 1953, sullonda del successo commerciale, la dirigenza decise di intraprendere anche la produzione di motociclette e, in breve tempo, si presentò sul mercato con differenti modelli, tutti naturalmente in versione stradale.
La Devil produsse sia dei motori a 4 tempi, nella duplice versione Turismo e Sport, per la cui progettazione si avvalse del valido contributo delling. Soncini, ma si distinse nel mondo del fuoristrada con un bel due tempi da 160 cc.
Sicuro e potente, venne portato in gara con discreto successo da noti piloti bergamaschi, come Luciano DallAra, Lino Cornago, Luigi Gualdi (padre dei famosissimi Bernardino detto Tino e Franco Gualdi), Angelo Tadini e Aldo Carrara.
Lapproccio iniziale fu naturalmente complesso; dopo una serie di tentativi durante il 1954, anno di prova e di sperimentazione, la Devil decise di partecipare ufficialmente alle competizioni in fuoristrada nel 1955 e nel 1956.
La squadra che portò in gara questo poderoso due tempi fu composta da Luciano DallAra, Luigi Gualdi, Aldo Carrara e Giuseppe Rottigni.
Per loccasione vennero realizzati alcuni esemplari appositamente studiati per le gare di regolarità.
Anche in questo caso si parte da un modello stradale, abilmente trasformato per lutilizzo in fuoristrada.
La trasformazione fu completa, interessò sia la ciclistica che il motore, ma non fu mai esasperata; la moto venne elaborata in modo equilibrato, con grande attenzione ai dettagli e particolare cura nella ricerca delle soluzioni migliori.
I parafanghi, ad esempio, vennero sollevati rispetto alle ruote, ma di pochi centimetri.
Il tubo di scarico usciva basso sulla destra come le stradali, ma la marmitta piegava verso lalto nel posteriore.
|