-
-
pagina
11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20
page



1977 –  Cinque anni di ottimi risultati ebbero un effetto tonificante anche sulle vendite e, dal 1977 al 1979, la fabbrica toscana raggiunse il suo apice commerciale, ma senza il supporto del Team bergamasco, i successi nelle prove di Regolarità diventarono sempre più rari e difficili.
Per quanto attiene alla regolarità/enduro, la branca cui dedichiamo la nostra ricerca storica, si può suddividere la storia Ancillotti in quattro periodi distinti.
Il primo, dal 1967 al 1971, durante il quale nacque e si diffuse la leggenda Ancillotti, quando furono prodotti gli esemplari più autentici, tipici e raffinati, le famose elaborazioni delle Beta 50 e 100 cc, sulle quali l’intervento dei geniali fratelli tosacni fu più evidente, profondo e proficuo.
Il secondo periodo, che  va dal 1972 al 1976, il così detto “quinquennio Polini”, fu il più fulgido in tutta la storia delle moto toscane, durante il quale le Ancillotti raggiunsero l’apice della loro carriera agonistica e conseguirono i risultati più interessanti e significativi di tutta la loro vita.

Fu questo il momento d’oro delle Ancillotti, con una lunga serie di importanti successi, ma la fine del rapporto di collaborazione con il prestigioso team di piloti e meccanici bergamaschi, decretò anche l’inizio di una fase di contrazione, che portò le moto toscane ad uscire rapidamente di scena.
Il terzo periodo va dal ‘77 al ’79, che corrispose al triennio di massima produzione, per poi passare al quarto ed ultimo periodo, dall‘80 sino alla chiusura degli impianti, nel 1985, che, pur in presenza di una costante vivacità progettuale, fu caratterizzato da un lento ed inesorabile declino.
Ad alimentare i problemi in casa Ancillotti, contribuì sicuramente anche la crisi dei motori Sachs, che, tranne che nella classe 50, avevano perso il primato che li aveva contraddistinti per oltre un decennio.


-
-
-
-
-
-
11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20