-
-
pagina
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7
page



1979 – Nel 1979, il crescente successo commerciale fu esaltato anche da un importante successo sportivo: una moto marcata HMT Heuser conquistò la prima piazza del Campionato tedesco di cross Junior, denominato "Amatoren".
Nel settore del fuoristrada le AMR si distinsero nel campionato Regionale Ligure, confermando ai vertici delle classifiche sia Roberto Viscafè, nella classe 125, sia Sergio Zangrandi nella classe 250.
Gli incoraggianti numeri della produzione in costante crescita (poco meno di 300 esemplari esportati in Germania e circa 160 pezzi, venduti in Italia) fecero segnare un autentico record di vendite.
Fra i vari allestimenti, da segnalare tre modelli da cross, con motore Simonini ad acqua da 125cc, marcate direttamente con il nome dello sponsor, "il salumificio Veroni", con tanto di mortadella adesiva sul serbatoio e portate in gara da Sergio Franco, G. Fazioli e Franco Perfini, quest'ultimo in due prove, in sostituzione di Sergio Franco infortunato.
Il 1979 fu un anno particolarmente importante per la AMR, perché venne allestita una prima linea per la lavorazione della plastica, inizialmente per realizzare parafanghi e serbatoi per le proprie moto e, successivamente, anche per altre piccole case motociclistiche, come Tresoldi, Accossato, Aim, Maico, Frigerio, Villa e Simonini.
La scelta si dimostrò fondamentale solo pochi anni dopo quando, a fronte della drastica chiusura del mercato motociclistico, si spalancò un radioso orizzonte nel settore della plastica.

1980 – Nel 1980, il pilota tedesco Fritz Schneider, alla guida di una moto motorizzata Sachs Lamellare 2501/5A MC, conquistò la prima piazza del Campionato tedesco di Cross Senior (Senioren), ma la fine del decennio coincise anche con un radicale cambiamento nel mondo dell’enduro che portò alla repentina chiusura un notevole numero di fabbriche motociclstiche, in primis il colosso tedesco della Sachs.
L’enduro, vittima di tanti errori, ma anche di un’infinita serie di divieti, vide ridursi rapidamente la quota di mercato e per molte aziende iniziò un periodo di crisi, che si rivelò, nella quasi totalità dei casi, irreversibile.
La AMR dovette subire quindi la duplice contrazione generata dal minor numero di moto vendute e dalla minor richiesta di componenti in plastica da parte delle altre case motociclistiche che  navigavano anch’esse in cattive acque.
Questo trend negativo si riflesse immediatamente nel consistente calo produttivo.


-
-
-
-
-
-
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7